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Ponte Milvio, tra i più antichi ponti di Roma

Ponte Milvio

Il ponte è situato nel quadrante nord della città, attraversando il fiume Tevere in asse con il primo tratto urbano di Via Flaminia. Collega piazzale Cardinal Consalvi, tra il quartiere Flaminio e Parioli, a piazzale di Ponte Milvio, tra il quartiere Della Vittoria e Tor di Quinto. Per la popolazione romana è anche comunemente chiamato “ponte Mollo” o “ponte Molle”. Questo nome popolare potrebbe derivare dal fatto che, data la sua altezza ridotta, è il primo a essere sommerso durante le piene del Tevere (“finire a mollo”), oppure dallo stato di abbandono e instabilità in cui a volte versava, risultando “molle”.

Ponte Milvio con il Tevere in piena
Ponte Milvio con il Tevere in piena

Dalle origini agli eventi epocali

La storia di Ponte Milvio risale all’antica Roma ed è in pratica il più antico ponte di Roma ancora in piedi. Prima di lui ponte Ponte Sublicio, il più antico di Roma, la cui costruzione risale al VII secolo a.C., attribuita al re Anco Marzio. Era un ponte in legno, ma oggi non ne rimangono tracce visibili. Il Ponte Sublicio attuale è una ricostruzione moderna iniziata nel 1914.

Poi venne Ponte Emilio (conosciuto anche come Ponte Rotto) del quale rimane solo una delle arcate originali in pietra a sud dell’Isola Tiberina, rendendolo il “Ponte Rotto” che vediamo oggi. Fu il primo ponte in pietra a Roma. Iniziato nel 193 a.C. fu completato con piloni in pietra nel 179 a.C. con arcate in pietra aggiunte nel 142 a.C.

La prima menzione di Ponte Milvio invece risale al 207 a.C., in relazione al ritorno dalla battaglia del Metauro durante la seconda guerra punica, un momento in cui il popolo romano accorse al ponte per apprendere la notizia della vittoria. A quest’epoca, il ponte doveva essere ancora in legno e la sua costruzione è attribuita a un certo Molvius della gens Molvia, da cui probabilmente deriva il nome originario di Pons Mulvius. La sua ricostruzione in muratura avvenne nel 110-109 a.C., voluta dal censore Marco Emilio Scauro.

Fin dalla sua origine, il ponte si affermò come un punto strategico fondamentale, situato lungo la Via Flaminia, una delle arterie consolari più importanti che collegava Roma con il nord Italia. Da qui, si diramavano anche altre direttrici importanti come la Clodia, Cassia, Veientana, rendendolo un passaggio obbligato per chiunque lasciasse Roma per dirigersi a nord.

Ponte Milvio - resti del basolato romano della Via Flaminia e cippo di confine del Tevere del 52 a.C.
Ponte Milvio – resti del basolato romano della Via Flaminia e cippo di confine del Tevere del 52 a.C.

Ponte Milvio non è stato solo un punto di passaggio, ma anche un palcoscenico di eventi che hanno plasmato il corso della storia. Vi ebbe luogo l’arresto di Tito Volturcio, le cui lettere intercettate da Cicerone permisero la denuncia della congiura di Catilina in Senato.

L’episodio più celebre è senza dubbio la Battaglia di Ponte Milvio del 312 d.C.. Qui, l’imperatore Costantino affrontò Massenzio in uno scontro decisivo per il controllo dell’Impero Romano. La vittoria di Costantino, preceduta dalla leggendaria visione di una croce recante la scritta “In hoc signo vinces” (“sotto questo segno vincerai”), segnò un punto di svolta non solo per l’Impero, ma per l’intera civiltà occidentale, aprendo la strada alla diffusione del Cristianesimo. Le cronache riportano che Massenzio annegò nel Tevere proprio durante la ritirata.

Trasformazioni e restauri attraverso i secoli

Del ponte romano originale rimangono le tre arcate centrali. Nel corso dei secoli, il ponte subì numerosi danneggiamenti e restauri. Fu danneggiato dalle vicende belliche medievali, durante le quali fu costruita sull’imboccatura settentrionale una fortificazione triangolare nota come Tripizzone. Nel 1429, Papa Martino V affidò i primi restauri a Francesco di Gennazzano. Nel 1458, furono eliminate parti in legno e demolita la fortificazione medievale. Papa Niccolò V iniziò la costruzione di una torre all’ingresso nord nel 1450, poi finita da Papa Callisto III.

Ponte Milvio XVIII secolo - Joseph Vernet - meisterdrucke.it
Ponte Milvio XVIII secolo – Joseph Vernet – meisterdrucke.it

Nel 1805, Papa Pio VII commissionò importanti lavori all’architetto Giuseppe Valadier. Valadier ricostruì le arcate alle estremità, che in precedenza erano state sostituite da ponti levatoi in legno, ed edificò all’imbocco settentrionale una torre in stile neoclassico, oggi conosciuta come Torretta Valadier, con un arco monumentale e un torrino sovrapposto. Inizialmente Valadier collocò le statue degli apostoli S. Pietro e S. Paolo di Francesco Mochi all’entrata nord, ma poi furono rimosse. Le statue del gruppo scultoreo “Il battesimo di Gesù” di Francesco Mochi furono collocate sul ponte nel 1825 per ordine di Leone XII. Le statue attuali, inclusi i calchi del gruppo scultoreo “Il battesimo di Gesù”, sono in gran parte copie realizzate nel 2001, con gli originali conservati nel Museo di Roma a Palazzo Braschi. Sul lato meridionale del ponte, troviamo la statua di S. Giovanni Nepomuceno, protettore dalle alluvioni, realizzata nel 1731 da Agostino Cornacchini, e una statua dell’Immacolata dello scultore Domenico Pigiani.

Il ponte fu fatto saltare da Garibaldi nel 1849 per ostacolare l’avanzata delle truppe francesi accorse per reprimere la Repubblica Romana, e fu poi restaurato sotto Pio IX nel 1850.

Il restauro del Ponte Milvio da parte di Papa Pio VII, 1833
Il restauro di Ponte Milvio da parte di Papa Pio VII, 1833 – Agostino Tofanelli – meisterdrucke.it

Architettura e peculiarità

Ponte Milvio è una struttura di sei arcate. Le due arcate meridionali, comprese le aperture ad arco nei piloni centrali per il deflusso delle acque, corrispondono al ponte costruito nel 109 a.C. da Marco Emilio Scauro, identificabili dai conci in travertino bianco. Le due arcate settentrionali, invece, risalgono presumibilmente ai restauri del XII secolo. Il ponte è realizzato principalmente con blocchi di tufo di Grotta Oscura, un materiale di origine vulcanica dal basso peso specifico e con ottime proprietà isolanti, utilizzato anche per le Mura Serviane del IV secolo a.C.. La lunghezza del ponte è di 132 metri e la larghezza di 15,5 metri. I cinque piloni sono provvisti di frangiflutti a base triangolare e di aperture ad arco. Le piene del Tevere hanno sempre rappresentato una sfida per il ponte; la sua ridotta altezza e la presenza di detriti delle costruzioni precedenti spesso lo rendevano il primo a essere sommerso, deviando il flusso d’acqua verso Via Flaminia fino a Porta del Popolo e oltre.

Da crocevia militare a cuore sociale

Se in passato Ponte Milvio era strategicamente vitale per l’accesso a Roma e il controllo delle vie di comunicazione, nei secoli più recenti ha assunto un ruolo diverso. Dal 1951, con l’inaugurazione del vicino Ponte Flaminio e poi dal 1960 il Viadotto di Corso Francia, il traffico veicolare su Ponte Milvio fu drasticamente ridotto, per poi essere completamente soppresso nel 1978. Questo ha permesso al ponte di assumere la sua funzione attuale di passaggio pedonale.

Ponte Milvio - traffico auto sul ponte
Ponte Milvio – traffico auto sul ponte
Strade Collegate